Feb 132013
 

Il Corriere della Sera ha ultimamente dimostrato di avere una piacevole tendenza a proporre la letteratura gialla nei suoi collaterali, ovvero quei prodotti che si vendono in aggiunta al periodico.
Dopo il “Maigret“ di Simenon e 30 romanzi di Patricia Highsmith, creatrice dell’inquietante personaggio di Mr. Ripley, traslato in film diverse volte, nonché del romanzo che Alfred Hitchcock ha portato sullo schermo dal titolo “Delitto per delitto“, ecco arrivare una nuova collana gialla chiamata “I gialli del Corriere della Sera“ in 20 volumi settimanali, che propone materiale, talvolta semi sconosciuto, del mondo giallo angloamericano in collaborazione con l’editore Polillo.

Locandina del film di Alfred Hitchcock

Esordio con “La casa dei sette cadaveri “ (1939) di Jefferson Farjeon, un fecondo autore britannico che ha scritto parecchie sceneggiature cinematografiche tra cui “Numero 17“ film diretto da Hitchcock nel suo periodo inglese.
Don Betteridge, che lavorò per i servizi segreti britannici nella Prima guerra mondiale è presente con  “L’alibi di Scotland Yard“ (1938).

Sempre inglese è Anthony Berkeley con “Il caso dei cioccolatini avvelenati“(1926).

La locandina del film "La scala a chiocciola" di Robert Siodmak

Americana è invece la prolifica Mary Roberts Rinehart, un nome famoso, autrice del best-seller “La scala a chiocciola “ (1908) che ebbe più di una versione cinematografica, la più famosa fu diretta da Robert Siodmak con Dorothy McGuire e Gerorge Brent (doppiatore dell’assassino un eccezionale Alberto Sordi!!!).

John Dickson Carr non ha bisogno di presentazioni, americano di nascita ma inglese per scelta di vita, è famoso per i suoi “delitti impossibili“ che fanno venire il mal di testa all’investigatore dilettante Gideon Fell e che appare per la prima volta in “Occhiali Neri“ (1939), quinta uscita della collana.
Proseguendo con nomi arcinoti ecco il londinese James Hadley Chase con quello che è giustamente ritenuto il suo capolavoro “Niente orchidee per Miss Blandish“ (1939) romanzo best seller che narrava di un’America cinica e crudele, luogo dove non era mai stato.
Il giornalista R.A.J. Walling a 58 anni esordì col suo primo romanzo giallo quando fu nominato giudice onorario. È presente nei Gialli del Corriere della Sera  con “I fatali 5 minuti“ (1932) che Ellery Queen inserì nella lista delle pietre miliari del  giallo.

La locandina di The Longest Night con Robert Young

J.J. Connington britannico docente universitario di chimica iniziò nel 1926 a scrivere per hobby. Il successo gli sorrise con “Il caso con nove soluzioni“ del 1929.
L’inglese Christopher Bush scrisse ben 62 romanzi, uno tra i più noti è “Una buona tazza di tè“ (1929), nona uscita di questa gialla collana.
Edgar Marcus Lustgarten è un avvocato al quale va l’indiscusso merito d’avere inventato il legal thriller nel 1947, con la pubblicazione di “Signori della corte“. Imperdibile.

La collana ci propone poi Cortland Fitzsimmons che creò il personaggio di Ethel Thomas: una simpatica vecchietta che fa ricordare la Miss Marple di Agatha Christie, col romanzo “Delitto ai grandi magazzini“ (1936) che divenne un film The Longest Night per la regia di Errol Taggart interpretato da un giovanissimo Robert Young e da Florence Rice.

La locandina di Vertigine di Otto Preminger

L’americana Vera Caspary ha raggiunto il successo con l’originale romanzo “Laura“. Anche da questo mystery fu tratto un film: Vertigine, cult movie in bianco e nero del regista Otto Preminger, protagonisti Gene Tierney e Dana Andress.
“Charlie Chan e la casa senza chiavi “ del romanziere Earl Derr Biggers fece la sua apparizione a puntate sul settimanale Saturday Evening Post“ lanciando l’arguto personaggio cinese che fu protagonista di altri cinque romanzi.
George Bellairs ama la Francia e ne adora la cucina, passione che condivide con il suo ispettore Tom Littlejohn di Scotland Yard, ambientando spesso i suoi gialli nella regione gallica come “Morte in Provenza“ (1957).
“Delitto ad Harvard“ (1934) è il biglietto da visita di Timothy Fuller, studente universitario alle prese col suo primo giallo che si svolge nel suo stesso ateneo con un sottile britannico umorismo.
David Frome, nome maschile, è il nom de plume della scrittrice californiana Zenith Jones Brown, ovvero una donna che creò il personaggio di Mr.Pinkerton (che ricorda vagamente il capitano della Butterfly di Puccini) e scrisse diversi gialli ambientati in Inghilterra come “I delitti di Hammersmiths“ (1930).
Docente alla Columbia University di New York, profondo studioso di William Shakespeare, ma anche appassionato di gialli, con lo pseudonimo di Thomas Kyd pubblicò “Assassinio all’Università”(1946) che ebbe larghi consensi.
Era il periodo degli investigatori dilettanti e C.H.B. Kitchin  ne inventò uno particolare, uno squattrinato agente di borsa che investigava per salvarsi dall’accusa di avere ucciso la ricca zia, col romanzo “La morte di mia zia“(1929), 18° numero della collana, è stato inserito nella rosa dei migliori 100 gialli da un noto crtitico.
“La sera della prima” venne pubblicato con successo nel 1931, la firma enigmatica dell’autore era F.G. Parke. Il giallo narra di un delitto avvenuto durante uno spettacolo teatrale. Una curiosità: non si è mai saputo chi si celava effettivamente dietro quello pseudonimo (S.S. Van Dine, Ellery Queen?)
Ultimo della serie: “Morte al telefono“ (1944) dell’americana Elizabeth Daly che scrisse il suo primo romanzo all’età di 60 anni creando un curioso quanto raffinato investigatore dilettante, Henry Gamadge di professione bibliografo.

Omaggio al maestro Edgar Allan Poe

Un viaggio all’indietro nel tempo alla ricerca delle origini del mystery che hanno in Edgar Allan Poe, con il suo ispettore Dupin, il primo e forse inconsapevole capostipite di questa affascinante branca di letteratura colorata In giallo.
t.v.

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