Feb 202012
 
Ricevo due elogi e una critica per L’Uomo Ragno gigante (parliamo ovviamente dei tempi della Corno) e tutti e tre deprecano il mancato successo. Ragazzi siete tutti in errore!!!  Per prima cosa il mio contributo all’Uomo Ragno gigante è stato modesto. Ho proposto la copertina e ho curato l’esecuzione grafica. L’idea è dell’unica persona che aveva idee in quella casa editrice, è monotono dirlo ma parlo di Luciano Secchi a cui tutti si sono ispirati rubacchiandogli qualcosa in maniera sfrontata.
Ma tralasciando cose antipatiche che avranno il loro epilogo nelle sedi opportune, voglio raccontare la storiella dell’Uomo Ragno gigante perché è interessante. Mr. Secchi propone ad Adrea Corno una collana di formato più grande, tutta e sola di Uomo Ragno in perfetto ordine cronologico. L’editore nicchia. Ha paura che la nuova pubblicazione possa essere concorrenziale al quindicinale L’Uomo Ragno che vendeva più di 80 mila copie a numero. Mr. Secchi insiste e, per invogliare Andrea Corno, fa tirare una dozzina di copie a mano (che diventeranno ricercatissime dai collezionisti) e crea un numero zero. L’esito è molto accattivante e l’editore si lascia convincere a finanziare l’impresa e fa bene. L’Uomo Ragno gigante vende subito 120 mila copie per passare a 150 mila dopo pochi numeri e apre così la serie di ristampe di livello, il “gigante” viene abbinato a Devil, Capitan America, Hulk e a tanti altri super-eroi Marvel, tutti con buon esito commerciale. Per la cronaca anche la serie quindicinale, quella del materiale inedito, ne beneficiò, passando da 80 a 90 mila copie. Questo per la cronaca. A Cesare ciò che è di Cesare.
 Posted by at 15:39

  5 Responses to “A Cesare quel che è di Cesare!”

  1. Cavolo, mi ha sempre affascinato l’UR Gigante anche se ero troppo piccolo quando uscì in edicola. Quasi quasi mi compro qualche numero arretrato su eBay. A quando un AF Gigante? 😉

    • In risposta ad Aaron:

      Ai tempi della Corno, uscì in formato supereroico “ALAN FORD COLORE”, una sorta di risposta a “L’UOMO RAGNO GIGANTE”, ma non durò molto, i lettorei sembra preferissero il formato pocket del mensile originale e della ristampa “ALAN FORD E IL GRUPPO TNT”. Era la fine degli anni’70 e i colori erano a mano, non computerizzati, come ora.
      Quanto a “L’UOMO RAGNO GIGANTE” ristampa cronologicache va dal 1976 al 1984, ne ho un ricordo piacevolissimo e, ancora oggi, lo reputo la più grande ristampa ragnesca italiana d’ogni tempo! A “L’UOMO RAGNO CLASSIC”, della Star e della Panini Comics mancavano i “MARVEL TEAM-UP” che uscivano solo in speciali a parte (cosa che m’irritava alquanto, perché avrei preferito che i MTU fossero inseriti nel mensile “classic” , mentre “SPIDER-MAN COLLECTION” ha chiuso i battenti un anno fa perché, ormai, con nuovi uomini ragno che ricominciano da zero (“ULTIMATE SPIDER-MAN”) e con l’andare avanti del tempo, classico oggi per qualcuno significa vecchio!

  2. Grande mensile di ristampe. Altro che “UOMO RAGNO CLASSIC” della Star Comics/Panini Comics e “SPIDER-MAN COLLECTION”, sempre dei paninari. Nell’epoca della seconda serie quindicinale del ragno (1981/84), il mersile mi teneva compagnia con le avventure dell’Amazing di Conway/Win/Andru, dello Spectacular di Goodwin/Buscema e i Marvel team-up di Claremont/Byrne…Bei tempi i primi anni’80, con “L’UOMO RAGNO GIGANTE”, davvero irripetibili!

  3. Agree con Marco: L’Uomo Ragno Gigante (a pari merito con Fantastici Quattro Gigante, Capitan America Gigante, Devil Gigante, Vendicatori Gigante, Gli Eterni e L’incredibile Hulk) rimane a tutt’oggi la miglior collana supereroistica pubblicata su suolo italico, una tear-inducing pietra miliare di settore che per certi versi anticipa concettualmente di tre decenni la recente Artist Edition della IDW (il Boss Luciano ancora una volta ahead of the curve!). Le successive ristampe Star Comics/Marvel Italia, vuoi per la stampa tipo “Canina Canini” vuoi per le traduzioni troppo letterali e artificiose, furono e sono tuttora propedeutiche di estenuanti sedute di diarrea a spruzzo. Gli adattamenti personalmente curati da Secchi dei primi dieci numeri di Spider-man rimangono il gold standard dell’arte del tradurre. Madeleine proustiane.

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